ORDINE DEI CAVALIERI BENEFICENTI DELLA CITTA' SANTA
CAVALIERI DEL TEMPIO DI GERUSALEMME IN PALESTINA
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Libera Muratoria Universale
Grande Oriente d'Italia





MILIZIA SACRA E NOTE STORICHE SULL'ORDINE DEL TEMPIO DI GERUSALEMME

DEUS VULT

È doveroso iniziare premettendo che le origini di quello che diverrà l'Ordine del Tempio sono assai poco chiare. Questo, principalmente, perchè non ci sono testimonianze dirette degli avvenimenti.
I templari non lasciarono (o per lo meno non sono giunti fino a noi) documenti o scritti riguardanti le loro origini.
Quindi nessuno, dei primi storici che trattarono dell'inizio dell'Ordine, ne faceva parte.
Non lo videro nascere direttamente e ne scrissero tempo dopo.
Questi storici, importanti cronisti del tempo delle Crociate, sono: Michele il Siriano (patriarca di Antiochia), Guglielmo di Tiro (arcivescovo di Tiro) e Giacomo di Vitry (vescovo di Acri).
Il più importante tra loro, Guglielmo, nacque in Oriente intorno al 1130, ma visse in Occidente tra il 1146 ed il 1165.
Egli investigò gli eventi occorsi anche prima della sua nascita, ma dobbiamo registrare una sua visione distorta dei templari, influenzata dall'avversione generalizzata di cui ormai l'Ordine era preda, probabilmente a causa del potere e dei privilegi di cui godeva. Guglielmo muore nel 1186 circa.
Arriviamo ai fatti.
L'avventura templare nasce con la Prima Crociata. Al grido Deus Vult (Dio lo vuole), i crociati, divisi in quattro armate, si radunarono sotto le mura di Gerusalemme, e il 15 luglio 1099 la conquistarono dopo una sanguinosa battaglia.
Il sogno di Urbano II, artefice del "progetto crociato", si realizzò. Nasce così il Regno cristiano di Gerusalemme. Goffredo di Buglione fu posto a capo del nuovo stato, col titolo di "difensore del Santo Sepolcro".
A Goffredo successe, nel 1100, suo fratello Baldovino de Boulogne (Baldovino I di Gerusalemme), che si fregiò del titolo di Re di Gerusalemme, e poi Baldovino II, nel 1118.
Dopo la conquista, lo Stato crociato aveva grande bisogno di uomini e cavalieri, in grado di combattere e difendere la Terrasanta.
La prima ondata migratoria, infatti, era ormai terminata ed erano pochi, oltre che mal addestrati, i pellegrini che, giunti in Terrasanta, vi restavano. Il clima, le condizioni ambientali, le malattie sconosciute in Occidente, le strade infestate da bande di saraceni, facevano strage di pellegrini e viandanti. Guglielmo di Tiro descriveva così la difficile situazione: « ... si viveva e si combatteva sotto il timore che i nostri nemici, accorgendosi della scarsezza della nostra gente, un giorno con un attacco improvviso, da ogni parte, ci assalissero ... ».
È in questo scenario che alcuni nobili cavalieri presero l'impegno di adoperarsi per difendere i pellegrini dai pericoli di cui erano facile preda.
Ancora Guglielmo descrive con queste parole gli avvenimenti: «... nel 1118 alcuni pii nobili timorosi di Dio, del rango di cavalieri, e devoti al Signore, professarono di voler vivere perpetuamente in povertà, castità ed obbedienza. Al cospetto del patriarca si votarono al servizio di Dio come regolari canonici.
I primi e i più illustri tra questi furono Hugues de Payns e Geoffroy de Saint-Omer ... ».
Quindi, per Guglielmo di Tiro, nel 1118 nove cavalieri presero l'impegno di porsi al servizio di Dio, in una sorta di confraternita laica, di fronte al patriarca di Gerusalemme Varmondo di Picquigny (o Gormound de Picquigny).
Loro compito primario era quello di «... difendere per quanto possibile i percorsi e le strade maestre dalle imboscate di ladri e assalitori, con particolare riguardo per la sicurezza dei pellegrini ».
Anche Giacomo di Vitry, nella sua Storia di Gerusalemme, parla di nove cavalieri e narra una storia del tutto simile a quella di Guglielmo.
Michele il Siriano, invece, aggiunge (e rivede) qualche dettaglio interessante.
Egli sostiene che Ugo di Payns giunse da Roma, in pellegrinaggio, a Gerusalemme all'inizio del regno di Baldovino II (1118).
Ugo, ancora secondo il patriarca di Antiochia, aveva fatto voto di rimanere in Terrasanta e di prendere gli ordini sacri.
Nei primi tre anni di permanenza a Gerusalemme, pero, Ugo avrebbe servito il re in battaglia ed in compiti di sorveglianza, insieme ai suoi 30 compagni, dando prova di grande valore.
Per questo Baldovino II, consapevole delle difficoltà nell'organizzazione militare, chiese ad Ugo di adoperarsi per la salvezza della della Terrasanta, «servendo nella cavalleria anziché farsi monaci».
Riguardo al numero di nove cavalieri, potrebbe trattarsi di un numero simbolico.
Come abbiamo visto Michele il Siriano contraddice questo numero.
C'è da dire che il nove torna spesso nei racconti e nei fatti templari.
Nell'abside della chiesa templare di San Bevignate, a Perugia, decorata tra il 1256 e il 1262, si riconoscono nove stelle che circondano tre croci.
Giacomo di Vitry ci racconta che «... per nove anni servirono in abito secolare e si vestirono di ciò che i fedeli davano loro in elemosina ».
Questo fa supporre che i primi anni di vita dell'Ordine non furono certo facili. Ancora Guglielmo sostiene che il Concilio di Troyes (evento cruciale per l'Ordine, dove venne sancito il riconoscimento papale) avvenne il nono anno dalla fondazione dell'Ordine.
Visto che il Concilio di Troyes si tenne il 13 gennaio 1129, è sufficientemente attendibile ipotizzare che l'anno di fondazione, sia il 1120.
Baldovino II ospitò Ugo ed i suoi nell'ala sud del suo palazzo, presso la moschea di Al-Aqsa e la Cupola della Roccia, erette sulla piana dell'antico Tempio di Salomone (Templum Salomonis).
Nasce così, in Terrasanta, la "Milizia dei Poveri Cavalieri di Cristo del Tempio di Salomone" (Pauperes commilitones Christi templique Salomonis), detti anche, più semplicemente, Templari, i Cavalieri del Tempio di Salomone.
Il primo documento giunto fin noi in cui si cita la milizia, quindi ne conferma l'esistenza, è un atto del 2 maggio 1125.

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Nel testo dell'atto, in cui il patriarca di Gerusalemme, Varmondo di Picquigny, concede alcuni privilegi a Venezia, si precisa che il Magister Templi Ugo di Payns assiste alla stesura notarile, in qualità di testimone.
Le cronache non segnalano fatti, imprese o episodi particolari.
I templari erano ancora per lo più sconosciuti in Occidente. Progressivamente, comunque, la loro importanza cresce. fino al riconoscimento ufficiale da parte del Papa. Evento che determina la costituzione ufficiale dello status di "monaco-guerriero" e di Ordine "monastico-militare".

 


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